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Buongiorno. Chiedo a chi è più informato di me come funziona l'impiego di una ricetrasmittente in caso di emergenza. Mi spiego, qualora mi trovassi in una zona non coperta dalla telefonia cellulare ma avessi con me una ricetrasmittente, come mi devo comportare? Quali sono le radio che è posso ile utilizzare? Esiste una disciplina in materia? Grazie a chi risponderà. . -
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In realtà in Italia non esiste una rete radio di emergenza, fatto salvo il canale 16 VHF marino le cui radio devono essere obbligatoriamente installate a bordo di tutti i natanti d'altura.
Ci sono alcune iniziative private ad esempio per il soccorso mi montagna: la più diffusa fa capo al gruppo Rete Radio Montana, che utilizza le radio PMR sintonizzate sul canale 8 (tono subaudio 16), ma si tratta - lo ribadiamo - di iniziative private che non garantiscono alcuna certezza circa l'effettivo collegamento radio.
Tra le radio sicuramente più performanti ci sono sicuramente quelle che funzionano in gamma radioamatoriale, con le quali si può accedere ai relativi ponti ripetitori. Per poterle utilizzare correttamente serve tuttavia il rilascio del nominativo ministeriale a seguito di superamento di un esame.. -
David‚ IN3EQA.
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La risposta del sig. Giacal è corretta, in quanto le uniche apparecchiature utilizzabili senza particolari formalità amministrative (salvo il pagamento di un modestissimo contributo di 12 €/anno, che poi chissà quanti realmente effettuino) sono quelle per la trasmissione sulle frequenze di 27 e 446 MHz. Hanno una potenza di trasmissione ufficialmente molto ridotta in quanto l'uso è destinato a persone non esperte della materia. E' molto sottovalutato, ma un apparato radio usato impropriamente può creare problemi rilevantissimi a servizi fissi e mobili (civili o militari).
Un radioamatore può disporre della presenza più o meno capillare di ponti ripetitori analogici e digitali, ma non è minimamente garantito che qualcuno sia in ascolto.
In caso di incidente va anche valutata la gravità di quanto accaduto. In caso di evento gravissimo è lecito chiedere soccorso su qualunque frequenza. Ma deve trattarsi di un evento gravissimo, per il quale la tempestività di intervento è essenziale.
Purtroppo la CEPT, ovvero l'ente europeo che ora decide sui servizi radioelettrici, non ha mai previsto la messa in vendita di apparati per la sicurezza terreste, similarmente a quanto avviene per l'ambito marino. Si pensa che la copertura dei servizi cellulari sia così capillare, che sia inutile riservare o condividere frequenze per questo scopo. Nelle mie zone vi sono intere valli del tutto prive di qualunque servizio. D'estate una gara ciclistica attraversa proprio uno di quei territori, dove non è presente nemmeno il servizio della rete TETRA sviluppato dalla provincia. Sembrerà incredibile ma quella gara senza la presenza di un team di radioamatori lungo il percorso lì non può passare. E' già successo che qualche corridore sia caduto e l'unica persona a poter allertare la direzione gara è stata un radioamatore posizionato proprio in quel punto, particolarmente pericoloso.
Ci sarebbe anche da specificare che delegare la sicurezza a un apparato radio imporrebbe l'uso di strumenti quasi indistruttibili dal punto di vista elettro-meccanico. C'è una grossa differenza tra un apparato per radioamatori e quello per usi professionali. L'apparato per radioamatori non è garantito che in caso di caduta continui a funzionare regolarmente. Quello professionale certamente si. Sono anche in vendita anche apparati professionali ancora più particolari e certificati per funzionare in ambienti potenzialmente saturi di gas esplosivi (AtEx): hanno costi paragonabili a uno smartphone di altissima gamma. Ma in quegli ambienti sono l'unico mezzo di comunicazione certificato a funzionare: lo smartphone di altissima gamma viene requisito.. -
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Grazie per la risposta! . -
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Lo scorso 4 settembre il gestore di un rifugio qui in zona sudtirolese ha effettuato una richiesta di soccorso via radio direttamente su una delle frequenze VHF assegnate al soccorso sanitario, poiché ha dichiarato essere in una zona priva di coperatura telefonica. Ho la registrazione quasi integrale dell'intero scambio di comunicazioni. Non mi risulta siano intervenuti successivi accertamenti amministrativi sull'utilizzo di quella frequenza da parte di persona non facente parte del servizio di emergenza-urgenza. . -
.Lo scorso 4 settembre il gestore di un rifugio qui in zona sudtirolese ha effettuato una richiesta di soccorso via radio direttamente su una delle frequenze VHF assegnate al soccorso sanitario, poiché ha dichiarato essere in una zona priva di coperatura telefonica. Ho la registrazione quasi integrale dell'intero scambio di comunicazioni. Non mi risulta siano intervenuti successivi accertamenti amministrativi sull'utilizzo di quella frequenza da parte di persona non facente parte del servizio di emergenza-urgenza.
Con ogni evidenza lo stato di necessità ha assorbito ogni altra esigenza, essendosi trattato di chiamata di soccorso veritiera e non di procurato allarme.. -
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Quindi ciò è possibile a patto che la richiesta di soccorso sia veritiera e di declinare le proprie generalità? . -
.Quindi ciò è possibile a patto che la richiesta di soccorso sia veritiera e di declinare le proprie generalità?
Non mi risulta che siano state avanzate azioni amministrative verso la persona che ha effettuato la richiesta di soccorso, entrando direttamente su uno dei ponti radio in uso al servizio di emergenza sanitaria. Per trasmettere su un ponte radio (civile o amatoriale che sia) è necessario configurare sull'apparato sia il "passo di duplice" (generalmente in VHF -4600 kHz sui ripetitori civili, -600 kHz sui ripetitori amatoriali) sia un tono di accesso (variabile da 67 a 254 Hz). Questo perché un ponte radio è composto da un ricevitore e un trasmettitore che lavorano contemporaneamente su due frequenze differenti. La differenza di queste frequenze è denominata "passo di duplice". Inoltre per evitare che il ripetitore vada in trasmissione in presenza di segnali "spuri", spesso il ricevitore è silenziato da un tono sub-audio che deve essere trasmesso continuativamente. Tono di intensità talmente basso da non essere percepibile dall'orecchio umano. Senza la conoscenza di questi parametri, l'apparato non aggancia il ponte ripetitore.
Per ulteriore completezza alcuni ripetitori civili, per essere agganciati dall'apparato trasmittente, necessitano anche della trasmissione di un codice identificativo dell'apparato, denominato "selettiva". Ovvero un codice esadecimale trasmesso secondo uno specifico protocollo (ZVEI1, ZVEI2, CCIR etc) che converte i valori esadecimali in toni audio. Non è questo il caso dei ripetitori della rete di emergenza sanitaria in Welschsüdtirol.. -
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David, sei troppo tecnico per me!!
Comunque grazie per le info!. -
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Buongiorno a tutti, vi volevo segnalare questo interessante progetto ideato da un collega radioamatore Un canale PMR per le Informazioni di Pubblica Utilità Stradale - PMR canale 1 (freq. 446.00625 MHz) tono 4 (CTCSS 77 Hz)
Per maggiori info:
https://mappautentimidlandpmr446.altervist...ilita-stradale/. -
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Proposta interessante... ma non so quanto estesa visto che questa radioline hanno poca portata e non sono poi così diffuse... Già in CB c'è poca gente... . -
.Proposta interessante... ma non so quanto estesa visto che questa radioline hanno poca portata e non sono poi così diffuse... Già in CB c'è poca gente...
Buon pomeriggio, concordo, purtroppo si sa che il PMR446 (con antenna in auto) è molto limitato, diciamo che lo scopo è avere quanti più utenti possibili in ascolto, tra l'altro essendo una radio di basso costo e alla portata di tutti, (naturalmente usarla con auricolare altrimenti si fa la fine del cellulare che è vietato in auto)
Inoltre per sopperire un pò al discorso, parallelamente (pertanto un sistema non esclude l'altro) anche quest'app CB TALK creando un canale dedicato INFOROAD qui maggiori info se vuoi approfondire ...
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